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La nostra compagna Maria Monticchio (classe II A della scuola "G. Abbate") è stata premiata dall'A.N.S.I. (Associazione Nazionale Sottufficiali d'Italia) di Trepuzzi grazie ad un bel testo sul seguente tema:
L’Occidente è percorso da masse di persone che si spostano da un continente all’altro, in cerca di lavoro, di una migliore sistemazione, di un posto dove poter vivere. Esponi nella forma testuale che preferisci la tua opinione su questo argomento, considerando che i migranti sono una risorsa importante per i Paesi Europei e non devono essere trattati con disprezzo.
Ecco il testo:
Da qualche anno, migliaia di migranti partono dall’Africa e sbarcano lungo le coste della Sicilia alla ricerca di situazioni di vita dignitose. Essi accettano di imbarcarsi anche in condizioni disumane, perché sono esasperati dalle guerre e dall’estrema povertà in cui vivono. Pagano gli scafisti a peso d’oro, pur di cominciare il viaggio della speranza in barche affollate a dismisura. A causa del mare mosso e delle precarie condizioni di viaggio, durante il tragitto rischiano di morire e tra di loro numerosi sono le donne e bambini. Spesso accade che i barconi si rovescino e vengano inghiottiti dal mare. Qualche sopravvissuto racconta di essersi aggrappato ai cadaveri dei propri compagni di viaggio in attesa dei soccorsi. Queste morti pesano sulle nostre coscienze, non solo perché sono cosi numerose, ma perché la nostra ricca società occidentale, da quando è stata scoperta l’America ad oggi, sfrutta e opprime l’Africa in ogni modo. Inoltre spesso resta indifferente di fronte alle condizioni di vita di quelle persone che fuggono dalle situazioni di povertà e di degrado che “noi ricchi” abbiamo provocato. Spesso sono anche guerre volute per gli interessi economici dei cosiddetti “paesi ricchi”. In Italia molti politici accusano gli immigrati di “invasione”. In realtà l’Italia è solo un approdo per poi proseguire il viaggio verso altre nazioni come la Francia, la Germania o i paesi del Nord Europa, dove c’è più possibilità di trovare lavoro. Spesso si aprono dibattiti in Europa su come arginare il fenomeno degli sbarchi clandestini e si giunge a considerare l’espulsione come uno strumento per scoraggiare i tentativi di raggiungere le nostre coste. Secondo me non si salvano le vite irrigidendo le frontiere, come l’esperienza americana e italiana ci hanno dimostrato. Credo che i politici facciano ciò per vari motivi, il primo per mettersi in mostra, per far crescere il proprio elettorato facendo finta di occuparsi del problema, ma danno solo l’impressione di essere “cattivi razzisti”. Altri politici invece cercano di trattenerli per sfruttare i finanziamenti che la Comunità Europea elargisce per accudire gli immigrati, in realtà non lo fanno come dovuto. I signori che si comportano in questo modo non fanno altro che creare ansie, disaccordo e disorientamento nella popolazione. Io credo invece che una classe politica onesta dovrebbe affrontare il problema seriamente e con programmazione. Credo che bisognerebbe soccorrere queste ondate umane di disperati. Molte associazioni sono chiamate ad occuparsi di queste persone e della loro accoglienza: Medici senza frontiere ha lanciato la campagna “milioni di passi” dedicata alle persone in fuga da guerre, violenza e povertà, con un appello all’opinione pubblica e ai governi perché sia restituita umanità al tema delle migrazioni forzate e venga garantito il diritto di tutti ad avere salva la vita. Ma se è dovere sociale e politico salvare ed accogliere queste vite, non finisce qui: è opportuno istruire i nuovi ospiti al rispetto di leggi, tradizioni, religioni perché siano consapevoli che sono stati accolti in Italia, dove regna uno stato sovrano che merita rispetto quanto lo merita la sua brava gente. E’ importante che gli immigrati vengano inseriti nel nostro tessuto sociale ed è importante valorizzare le singole capacità individuali perché possano diventare non un peso, ma una risorsa per l’Europa. Naturalmente l’unica legge a prevalere è quella dell’egoismo individuale. Questo non ci fa onore e permette che fioriscano, oltre al terrorismo, squallori criminali e mafiosi. L’origine di questo male è dovuto non solo agli errori di chi ci governa, ma anche al nostro stesso comportamento. A volte continuiamo a considerare le comunità di immigrati come estranee e separate rispetto alla nostra vita sociale. Anche nelle occasioni di condivisione che la vita quotidiana ci offre come la scuola, il tempo libero, tendiamo ad essere insofferenti e indifferenti nei loro confronti. Ognuno di noi, nel suo piccolo, dovrebbe impegnarsi concretamente, fermandosi a salutare il nostro fratello o sorella immigrati; accogliendo chi tra loro bussa alla porta di casa nostra, rivolgendoci a loro con rispetto; visitando e sostenendo associazioni e comunità che accolgono le donne vittime dello sfruttamento sessuale. Perciò apriamoci all’ospitalità e all’accoglienza, all’integrazione, evitando di cadere nella paura e nell’odio generalizzato, perché non tutte le persone provenienti da altri paesi sono dei criminali. Una generosa collaborazione tra i singoli e le istituzioni aiuterà ad affrontare il problema, perché niente può giustificare il disprezzo e la discriminazione razziale, considerando che i fenomeni migratori sono presenti da quando è iniziata la storia dell’uomo ed hanno caratterizzato da sempre le relazioni tra popoli e nazioni.
Da qualche anno, migliaia di migranti partono dall’Africa e sbarcano lungo le coste della Sicilia alla ricerca di situazioni di vita dignitose. Essi accettano di imbarcarsi anche in condizioni disumane, perché sono esasperati dalle guerre e dall’estrema povertà in cui vivono. Pagano gli scafisti a peso d’oro, pur di cominciare il viaggio della speranza in barche affollate a dismisura. A causa del mare mosso e delle precarie condizioni di viaggio, durante il tragitto rischiano di morire e tra di loro numerosi sono le donne e bambini. Spesso accade che i barconi si rovescino e vengano inghiottiti dal mare. Qualche sopravvissuto racconta di essersi aggrappato ai cadaveri dei propri compagni di viaggio in attesa dei soccorsi. Queste morti pesano sulle nostre coscienze, non solo perché sono cosi numerose, ma perché la nostra ricca società occidentale, da quando è stata scoperta l’America ad oggi, sfrutta e opprime l’Africa in ogni modo. Inoltre spesso resta indifferente di fronte alle condizioni di vita di quelle persone che fuggono dalle situazioni di povertà e di degrado che “noi ricchi” abbiamo provocato. Spesso sono anche guerre volute per gli interessi economici dei cosiddetti “paesi ricchi”. In Italia molti politici accusano gli immigrati di “invasione”. In realtà l’Italia è solo un approdo per poi proseguire il viaggio verso altre nazioni come la Francia, la Germania o i paesi del Nord Europa, dove c’è più possibilità di trovare lavoro. Spesso si aprono dibattiti in Europa su come arginare il fenomeno degli sbarchi clandestini e si giunge a considerare l’espulsione come uno strumento per scoraggiare i tentativi di raggiungere le nostre coste. Secondo me non si salvano le vite irrigidendo le frontiere, come l’esperienza americana e italiana ci hanno dimostrato. Credo che i politici facciano ciò per vari motivi, il primo per mettersi in mostra, per far crescere il proprio elettorato facendo finta di occuparsi del problema, ma danno solo l’impressione di essere “cattivi razzisti”. Altri politici invece cercano di trattenerli per sfruttare i finanziamenti che la Comunità Europea elargisce per accudire gli immigrati, in realtà non lo fanno come dovuto. I signori che si comportano in questo modo non fanno altro che creare ansie, disaccordo e disorientamento nella popolazione. Io credo invece che una classe politica onesta dovrebbe affrontare il problema seriamente e con programmazione. Credo che bisognerebbe soccorrere queste ondate umane di disperati. Molte associazioni sono chiamate ad occuparsi di queste persone e della loro accoglienza: Medici senza frontiere ha lanciato la campagna “milioni di passi” dedicata alle persone in fuga da guerre, violenza e povertà, con un appello all’opinione pubblica e ai governi perché sia restituita umanità al tema delle migrazioni forzate e venga garantito il diritto di tutti ad avere salva la vita. Ma se è dovere sociale e politico salvare ed accogliere queste vite, non finisce qui: è opportuno istruire i nuovi ospiti al rispetto di leggi, tradizioni, religioni perché siano consapevoli che sono stati accolti in Italia, dove regna uno stato sovrano che merita rispetto quanto lo merita la sua brava gente. E’ importante che gli immigrati vengano inseriti nel nostro tessuto sociale ed è importante valorizzare le singole capacità individuali perché possano diventare non un peso, ma una risorsa per l’Europa. Naturalmente l’unica legge a prevalere è quella dell’egoismo individuale. Questo non ci fa onore e permette che fioriscano, oltre al terrorismo, squallori criminali e mafiosi. L’origine di questo male è dovuto non solo agli errori di chi ci governa, ma anche al nostro stesso comportamento. A volte continuiamo a considerare le comunità di immigrati come estranee e separate rispetto alla nostra vita sociale. Anche nelle occasioni di condivisione che la vita quotidiana ci offre come la scuola, il tempo libero, tendiamo ad essere insofferenti e indifferenti nei loro confronti. Ognuno di noi, nel suo piccolo, dovrebbe impegnarsi concretamente, fermandosi a salutare il nostro fratello o sorella immigrati; accogliendo chi tra loro bussa alla porta di casa nostra, rivolgendoci a loro con rispetto; visitando e sostenendo associazioni e comunità che accolgono le donne vittime dello sfruttamento sessuale. Perciò apriamoci all’ospitalità e all’accoglienza, all’integrazione, evitando di cadere nella paura e nell’odio generalizzato, perché non tutte le persone provenienti da altri paesi sono dei criminali. Una generosa collaborazione tra i singoli e le istituzioni aiuterà ad affrontare il problema, perché niente può giustificare il disprezzo e la discriminazione razziale, considerando che i fenomeni migratori sono presenti da quando è iniziata la storia dell’uomo ed hanno caratterizzato da sempre le relazioni tra popoli e nazioni.
Complimenti Maria!
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