venerdì 6 maggio 2016

Fotoracconto: Campi Salentina, Istituto Calasanzio e Chiesa madre

di Veronica Cenci (classe 2^ A, scuola "G. Abbate")


Martedì 5 Aprile, con la classe 1^ B, abbiamo partecipato ad un’uscita didattica molto istruttiva a Campi Salentina, presso la l'Istituto "Calasanzio".






Il prof. Tarcisio Arnesano e padre Adolfo ci hanno accompagnato in questo percorso. All’inizio, padre Adolfo ci ha spiegato la storia di San Pompilio (Montecalvo Irpino, 29 settembre 1710 – Campi Salentina, 15 luglio 1766), un Santo meraviglioso, un uomo che ha fatto del bene e ha donato tutta la sua vita agli altri. Entrato diciottenne nell'Ordine delle Scuole Pie (Scolopi), fondato da San Giuseppe Calasanzio nel 1617, assunse il nome di Pompilio Maria, in ricordo del fratello morto in seminario. A Campi ha vissuto solo un anno, ma ha fatto tante opere buone. Fu assegnato alla Casa Scolopica di Campi Salentina, in qualità di Superiore e di Maestro dei Novizi. Durante la carestia distribuiva il pane ai poveri. Nella sua camera, che le guide ci hanno fatto visitare, c’era solo una panca, non aveva un letto e dormiva per terra, perché aveva una malattia che gli causava le convulsioni, cadeva a terra e si faceva male quindi per non procurarsi ferite dormiva direttamente a terra. E' morto nel 1766 proprio seduto sulla sua panca, all'età di 56 anni. 





La Chiesa che si trova all’interno dell’istituto è stata costruita da S. Pompilio nel 1629, Chiesa nella quale ha celebrato anche messa.
Nella chiesa, vicino all’altare si legge una scritta: “Sotto questo pavimento riposano i morti coi quali nelle ore notturne POMPILIO, ancor vivente, recitava il rosario”. Nel Marzo del 1934 fu fatto Santo: il Santo della carità. Nella Chiesa ci sono molte scene riguardanti S. Pompilio, raffigurato con il pane in mano e vicino ad un pozzo. 






Nella seconda parte della visita il prof. Arnesano ci ha spiegato che è importante conoscere il proprio territorio e la realtà geografica in cui si vive. La scuola di Campi è stata fondata e finanziata nel 1628 dal Marchese Enriquez, principe di Squinzano e marchese di Campi, su progetto di Giuseppe Calasanzio, in tempi in cui l'istruzione era privilegio delle classi più abbienti. Calasanzio sviluppò il suo progetto della scuola come strumento di promozione umana e salvezza educativa per i ragazzi di strada (metodo preventivo, attinto da san Filippo Neri). Questi infatti, dopo aver vissuto a Napoli e aver visto come i figli del popolo, dopo aver iniziato a frequentare la scuola, cambiavano atteggiamento e uscivano di casa ordinati, con i libri in mano, comprese l'importanza dell'istruzione negli ambienti degradati come riscatto sociale.




La scuola di Campi è stata pertanto la prima scuola gratuita in tutta la Puglia e la decima in tutta Italia. Venne costruita in soli due anni: prima vennero costruite le aule, poi le cappelle e infine la Chiesa. Nel primo anno di attività fu frequentata da ben cento bambini, provenienti da tutti i villaggi vicini, perché la scuola non era stata costruita solo per educare i bambini di Campi ma per quelli di tutto il territorio circostante. Ben presto si pensò di istituire un collegio che potesse accogliere i ragazzi provenienti da tutta la Puglia, e non solo, dove i bambini mangiavano e dormivano. Per fruire del collegio si pagava, ma i bambini più poveri e più volenterosi avevano delle agevolazioni. Il convitto venne istituito durante il Settecento perché prima tutto era gratuito.



L'organizzazione della scuola era diversa da quella attuale. In ogni classe si studiava una materia differente: una classe era di scienze, una di matematica, una di italiano, una di musica ed era formata da venticinque alunni. La quarta classe, che era riservata alla musica, era molto importante perché consentiva di imparare un mestiere. I professori, infatti, non spiegavano la storia dei grandi musicisti, ma insegnavano ai ragazzi come si suonava uno strumento. Ancora oggi Campi è il paese della musica. Ogni classe aveva anche due finestre, perché S. Pompilio le voleva molto luminose, infine i banchi erano murati. La Ricreazione si svolgeva nel cortile. Purtroppo però la scuola ha finito di funzionare nel 2008. 



La visita dell'Istituto è proseguita nella biblioteca.

La biblioteca risale al 1633. E’ una delle più antiche e importanti d'Italia: sono esposti circa 7.000 volumi. I più antichi risalgono alla fine del 1400 (incunaboli, documenti che risalgono all’inizio della stampa), altri ai primi anni del '500, del '600 e del '700. L'uso della lampada ad ultravioletti ha permesso al prof. Daniele Arnesano di scoprire su uno di questi testi da lui analizzati l'uso della scrittura beneventana, incisa su un libro vecchissimo con la copertina fatta di pergamena.









































Campi Salentina, Chiesa madre.

Alla fine siamo andati nella piazza principale a visitare la chiesa Madre. Nel '600 da parte della chiesa, c’era quella voglia di controllare tutti gli aspetti della cultura, soprattutto la scienza. Anche a Campi pertanto la Chiesa si organizzò per gestire la cultura, per organizzarla, ma non poteva fermare l’avanzare delle idee. Come abbiamo osservato attraverso l'azione della scuole pie.






















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