lunedì 29 maggio 2017

Uscita didattica a Matera

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di Mazzotta Francesca (2 A), Spinelli Alessia (2 A), Tardio Lucia (2 A), Giangrande Sofia (2 B), Taurino Francesco (2 B), Canzio Giovanni (2 D) e Capraro Lucia (2 D).

Docente tutor: prof.ssa Nicoletta Nardella

Il giorno 9 Maggio 2017, le classi seconde della scuola secondaria G. Abbate si sono recate a Matera. La guida ci ha accolto in un luogo magnifico: un belvedere dal quale era possibile ammirare l'intera città. Qui abbiamo scoperto che Matera è la terza città più antica del mondo dopo Aleppo (Asia)  e Gerico (Palestina). Essa fa parte del patrimonio Unesco 2019. A Matera non vi è mai stato un arresto della popolazione dal Paleolitico ai nostri giorni. Invece Pompei, fu distrutta dal Vesuvio nel 79 d.C. e poi rinacque dopo qualche anno. La città materana è suddivisa in due quartieri:
  • Caveoso, che prende il nome dalla forma arrotondata (cavea) più scavata nella roccia e abitata da gente povera (contadini e pastori), quindi maggiormente scavata nel tufo,
  • Barisano che storicamente prende il nome da un console romano di nome Varisius, il quale volle chiamare la città Varisano che poi nel tempo venne modificata in Barisano (perché è rivolto verso Bari). Alcune rocce sono più rossastre, cioè maggiormente recenti.
A Matera vi sono testimonianze dei Greci ma, come sappiamo, erano un popolo marino. Perciò, siccome la città non è bagnata dal mare, molto probabilmente, i popoli lucani commerciavano con i popoli greci del Mar Ionio.
Successivamente il pullman ci ha accompagnato nel centro storico del quartiere caveoso. Abbiamo potuto vedere la Piazza del Sedile, con appunto il Sedile, un monumento con quattro statue rappresentanti la forza, la temperanza, la giustizia e la prudenza, che un tempo era sede del comune di Matera. Qui, intorno alle ore 11:20, abbiamo consumato la merenda. Felici di scoprire altri avvenimenti, abbiamo potuto osservare le varie case. Nel 1952 il consiglio dei ministri ha deciso di evacuare i Sassi per le scarse condizioni igieniche. Abbiamo potuto osservare anche un museo-casa grotta.
Ogni casa grotta aveva:
Fogge: utilizzate per conservare i cereali
Cantaro: bagno e non vi erano servizi igienici
Mangiatoie: utilizzate per maiali, capre, pecore e galline.
Cisterna: la quale si riempiva con l'acqua piovana e all'interno vi erano le anguille, che purificavano l'acqua.
Mulino: utilizzato per il grano. Il pane era fatto in casa ma veniva cotto in comune e veniva inciso il nome della famiglia con un timbro in legno.
Alle ore 13 ci siamo diretti al ristorante dove abbiamo pranzato.
Usciti dal ristorante, la guida ci ha mostrato poi Piazzetta Pascoli, chiamata così perché vi insegnò Giovanni Pascoli. In questa piazza è presente palazzo Lanfrante: dove sono conservati dipinti di Carlo Levi.
Siamo poi andati al museo nazionale archeologico Domenico Ridola, il quale è il più antico della Basilicata, istituito il 9 febbraio 1911. Abbiamo osservato i vasi greci con lo sfondo scuro e le figure rosse, con motivi floreali e riproduzioni di organi femminili. Vi è una differenza tra i vasi greci e quelli del posto: i primi erano più lucenti e i secondi no. Successivamente, abbiamo osservato il periodo di transizione dalla caverna alla capanna, queste ultime formate da paglia per il tetto e fango e tronchi per le pareti. Nel neolitico vi era l'arte tessile e della ceramica ma molto praticata era la caccia. L' uomo utilizzava il corno, un appendice ossea, di cui sono dotati molti animali e i popoli materani per creare armi e trappole.
Abbiamo scoperto che per villaggio trincerato, si intende quel villaggio che testimonia la presenza dell'uomo. A Serra d'Alta, una zona al di fuori da Matera, è stato ritrovato un corpo di sesso maschile di 20-22 anni, in posizione fetale. Le tombe dei ricchi invece, erano più importanti perché vi erano anche oggetti personali come vasi o strumenti litici (fatti di pietra). I vasi avevano due forme: hiydria, simbolo degli usi funerari delle popolazioni per le fanciulle e raffiguravano scene d' amore, attività quotidiane ecc..., mentre cratere per i fanciulli e raffiguravano scene di guerra e banchetti.

Dopo il museo, abbiamo visitato la cattedrale più importante di Matera: costruita nel XIII secolo sul punto più alto dello sperone della Civitas che divide i due sassi. La cattedrale è dedicata alla Madonna della Bruna, festeggiata il 2 luglio. La santa insieme a Sant' Eustachio, martire romano durante il regno di Adriano. In alto vi è la cuspide, con simboli animali e divini.
La successiva tappa è stata il vero e proo centro della città: Piazza Vittoria veneta che risale al 1870. Ed è caratterizzata da un monumento, sul quale è presente un grande orologio, con la punta a vela. Al di sotto di questa piazza, sono presenti le chiese rupestri. Esse, risalenti all' VIII secolo, sono visibili solo se si scende attraverso delle scale. In tutta Matera vi sono circa 160 chiese rupestri.




E' stata davvero una bella e istruttiva visita, grazie alla quale abbiamo potuto conoscere le radici e le origini di Matera. E' stato molto interessante andare indietro nel tempo per provare a scoprire chi, milioni di anni fa, dominava la regione della Basilicata e il territorio circostante. Non a caso Matera è stata eletta capitale europea e i Sassi sono rientrati nel Patrimonio Unesco 2019.



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