mercoledì 24 maggio 2017

Il reato di cyberbullismo è legge

Ora anche i minori possono denunciare i persecutori informatici


Articolo della classe 3^ C
(Scuola Media “G. Abbate”)

Docente Tutor Anna Invidia

Un iter legislativo iniziato nel 2014 si è finalmente concluso. Nella seduta del 17 Maggio 2017 la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva la proposta di Legge N. 3139 riguardante disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo, già approvata con modifiche dal Senato lo scorso 31 Gennaio 2017.

La legge era stata proposta dalla senatrice del Partito Democratico Elena Ferrara, che era stata l’insegnante di una ragazza di Novara, Carolina Picchio, considerata la prima vittima di cyberbullismo, che nel 2013 si suicidò all’età di 14 anni. Carolina aveva subito violenza sessuale da parte di alcuni ragazzi, falsi amici del “branco”, che poi avevano messo in rete il video.

Presentiamo in sintesi i contenuti della legge, articolata in cinque punti.

1. Identikit del cyberbullo

Tra i primi aspetti importanti il riconoscimento del termine cyberbullismo. Entra pertanto per la prima volta nell`ordinamento una puntuale definizione legislativa del fenomeno online. “Bullismo telematico è ogni forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d`identità, alterazione, manipolazione, acquisizione o trattamento illecito di dati personali realizzata per via telematica in danno di minori. Nonché la diffusione di contenuti online (anche relativi a un familiare) al preciso scopo di isolare il minore mediante un serio abuso, un attacco dannoso o la messa in ridicolo”.


2. Eliminazione dei contenuti

I minori sopra i 14 anni, anche senza l’intervento di un adulto. possono chiedere al gestore di un sito, o al social media di oscurare, rimuovere o bloccare i contenuti dannosi diffusi in rete. Se questo non avviene entro 48 ore, c’è la possibilità di rivolgersi al Garante della privacy, per la tutela dei dati personali che interviene nelle successive 48 ore.


3. Il compito della scuola

La legge prevede che in ogni scuola opererà un insegnante "antibullo" che sarà il referente per il coordinamento di iniziative contro il cyberbullismo. Il Dirigente scolastico invece si occuperà di informare i genitori dei minori coinvolti in atti di bullismo informatico e avrà anche il compito di attuare delle adeguate azioni educative. In ugni scuola saranno realizzate attività per prevenire e contrastare il fenomeno, come progetti di educazione alla legalità e all’uso corretto di Internet e iniziative in collaborazione con le forze di polizia.


4. Il richiamo del questore

Se si dovessero verificare dei casi in cui si è vittima di minacce, ingiurie o trattamento illecito dei dati personali via web, fino a che non vi sia una denuncia, il cyberbullo potrà essere ammonito dal questore, che lo inviterà a non ripetere atti di violenza di tale natura. Il questore, a seguito della raccolta di informazioni tramite organi investigativi o persone informate dei fatti, potrà anche chiedere la comparizione in persona del cyberbullo per ammonirlo in forma orale e invitarlo ad assumere una condotta corretta.


5. Il piano di monitoraggio e controllo

La legge prevede infine che venga istituita una struttura presso la Presidenza del Consiglio con lo scopo di realizzare un piano di azione, per contrastare e prevenire il cyberbullismo e creare una banca dati per monitoraggio del fenomeno.
Si spera che questa legge sarà in grado di arginare un fenomeno che colpisce il 7,1% delle ragazze e il 4,6% dei ragazzi. La fascia più colpita è quella degli 11-13 anni: circa il 7% dichiara di essere stato vittima una o più volte al mese di prepotenze tramite cellulare o Internet mentre la quota scende al 5,2% se la vittima ha un’età compresa tra 14 e 17 anni.
Questa legge” ha detto Paolo Picchio, papà di Carolina, “dà vita a quello lei ha lasciato scritto, ai motivi che l’hanno spinta a fare quello che ha fatto. E cioè che le parole fan più male delle botte.”

E’ una bella giornata per il Parlamento. Abbiamo mantenuto una promessa, dando uno strumento utile a chi deve aiutare i nostri figli a proteggersi”, ha sostenuto la Presidente della Camera Laura Boldrini, mentre il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli ha assicurato l’impegno del suo dicastero per l’attuazione della legge che, ha sottolineato, fa prevenzione “a partire dalla scuola, luogo principale di formazione, di inclusione e accoglienza. Finalmente abbiamo imboccato la strada giusta”.





Logo antibullismo della classe 2^ B
(Scuola Media “G. Abbate”)







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