Matteo
e Francesco Spedicato, musicisti Leccesi “stregati dalla musica”,
hanno dato vita al progetto: “Tito,
il cantante piccoletto”.
Il
29 novembre 2016, nella nostra scuola gli autori del progetto l’hanno
illustrato.
Hanno
iniziato il loro racconto riferendoci della genesi del progetto: un
po' di tempo fa, una notte, dopo una lunga chiacchierata tra di loro,
hanno deciso di scrivere una storia in cui il protagonista fosse un
ragazzo Leccese che nel corso della sua fortunata carriera di
cantante lirico (era un tenore) ha riscosso successi in molti teatri
del mondo cantando le più importanti opere liriche. Si tratta del
tenore Leccese Tito Schipa.
Ci
hanno presentato il libro pensato e scritto da loro sul cantante
Leccese. In merito alla copertina del libro sono andati da Pietro
Schirinzi, tipografo, il quale ha aiutato gli autori relativamente
all’immagine di Tito sulla copertina nonchè tutta la copertina del
libro.
Successivamente
ci hanno parlato del mondo dell’opera lirica, che nata in Italia
nel 1600, paese che è conosciuto nel mondo per avere dato vita a
questo tipo di teatro.
Hanno
parlato poi di Tito Schipa.
L’infanzia
di Tito è originale: già a due anni di età ascoltava una banda
durante la festa patronale di San Oronzo a Lecce, e muovendo le mani
imitava i movimenti delle braccia del direttore che sulla cassa
armonica dirigeva la banda.
Da
giovane si è trasferito a Milano per studiare (Milano è la città
del Teatro alla Scala, traguardo importante per un cantante lirico).
A Milano viveva in un piccolo appartamento insieme a due suoi
conoscenti, che addirittura dormivano sullo stesso divano a causa
della povertà.
Il
suo primo grande successo lo ottenne in un Teatro molto importante
nel mondo dell’opera mondiale: il San Carlo di Napoli, Teatro
storico, dall’acustica perfetta.
Tito
si trasferisce poi oltre Oceano, a Hollywood, in cui espresse un
altro interesse della sua vita oltre a quello del canto: l’amore
per gli animali, in particolare per una scimmia di nome Totò, per la
quale a Londra Tito non volle cantare in un concerto in quanto i
responsabili del teatro gli vietarono che la scimmia entrasse in
teatro.
Gli
autori del libro hanno vissuto ultimamente quattro mesi a New York,
sono entrati in contatto con il teatro della città: il Metropolitan
opera house, teatro prestigioso, molto grande che può ospitare
migliaia e migliaia di spettatori.
Nel
Teatro NewYorkese gli autori riferirono alle maestranze che sono
originari di Lecce, il loro interlocutore disse loro: “….oh, la
città di Tito Schipa…..”. Si meravigliarono in quanto loro si
aspettavano che di Lecce si dicesse che è la città del barocco,
così come Lecce è
conosciuta
nel mondo, e non di un cantante lirico vissuto ormai molti anni fa.
Sempre
nello stesso teatro, tra le varie foto degli artisti che vi hanno
cantato, hanno visto anche quella di Tito Schipa; così come durante
una cena in un ristorante, sempre a New York, hanno visto una foto
dello stesso Tito, definito un “tenore di grazia” per la bellezza
della sua voce e per la comprensione delle parole quando cantava,
capacità questa che solo in pochi riescono a farlo.
Hanno
evidenziato che Tito, tra l’altro, è anche famoso per essere stato
il primo cantante lirico a cantare musica Jazz.
Grazie
alla bellezza della sua voce, Tito Schipa divenne molto ricco; ma
paradossalmente morì povero in quanto era molto generoso e donava
danaro, beni a chi ne avesse bisogno.
Nel
nostro territorio ha fondato il Conservatorio a Lecce, tuttora
attivo. E’ stato anche attore girando un film: “chi è più
felice di me?” In cui Tito dona e offre. Dona, tra le altre cose,
un pallone e dei giochi a bambini in un orfanotrofio e canta per
beneficenza per loro.
Nel
mondo dell’opera, hanno continuato gli autori, tuttora i Teatri
sono sempre più vuoti, e la responsabilità è anche dei cantanti
lirici, che per loro ambizioni artistiche non esprimono la vera arte
lirica, dimenticando che il teatro è di origine popolare.
Gli
autori del libro, lo hanno pensato e scritto perché le nuove
generazioni conoscano chi è stato Tito Schipa. E’ stato scritto in
lingua Italiana e Inglese. Nella parte inglese hanno talvolta
lasciato i termini dialettali leccesi (sebbene con la traduzione).
Hanno iniziato a scriverlo nel gennaio 2015.
Gli
autori hanno poi invitato alcuni alunni a porre delle domande, ad
esempio: d.: qual è stata l’opera più cantata di G. Verdi da Tito
Schipa? R.: L’opera è stata “Rigoletto di G. Verdi”.
Uno
degli autori, Francesco Spedicato, insieme a tutti gli alunni della
scuola secondaria, hanno cantato un brano popolare Leccese: “quandu
te llai la facce la matina”, brano per l’occasione preparato con
tutti gli alunni della scuola dal Prof. Francone, ed è risultata una
bella esperienza.
L’incontro
è terminato con un auspicio da parte degli autori ai ragazzi, quello
di studiare in futuro anche fuori il nostro territorio, ma poi di
ritornare per portare avanti le nostre tradizioni, di “credere nei
nostri sogni” così come affermava Tito Schipa.
Il
brano “vivere” del 1930 registrato da Tito Schipa, brano dedicato
alla gioventù, ha chiuso l’interessante incontro, dandoci
appuntamento nella prossima primavera in cui l’intero Istituto Polo
2 assisterà a una rappresentazione dedicata a Tito Schipa dal
titolo: “Tito il cantante piccoletto”.
Prof. Paolo
Francone
(docente
di Educazione Musicale - Scuola Secondaria di I Grado "G.
Abbate").
.
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