lunedì 12 dicembre 2016

Tito, il cantante piccoletto

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Matteo e Francesco Spedicato, musicisti Leccesi “stregati dalla musica”, hanno dato vita al progetto: “Tito, il cantante piccoletto”.

Il 29 novembre 2016, nella nostra scuola gli autori del progetto l’hanno illustrato.
Hanno iniziato il loro racconto riferendoci della genesi del progetto: un po' di tempo fa, una notte, dopo una lunga chiacchierata tra di loro, hanno deciso di scrivere una storia in cui il protagonista fosse un ragazzo Leccese che nel corso della sua fortunata carriera di cantante lirico (era un tenore) ha riscosso successi in molti teatri del mondo cantando le più importanti opere liriche. Si tratta del tenore Leccese Tito Schipa.




Ci hanno presentato il libro pensato e scritto da loro sul cantante Leccese. In merito alla copertina del libro sono andati da Pietro Schirinzi, tipografo, il quale ha aiutato gli autori relativamente all’immagine di Tito sulla copertina nonchè tutta la copertina del libro.



Successivamente ci hanno parlato del mondo dell’opera lirica, che nata in Italia nel 1600, paese che è conosciuto nel mondo per avere dato vita a questo tipo di teatro.

Hanno parlato poi di Tito Schipa.
L’infanzia di Tito è originale: già a due anni di età ascoltava una banda durante la festa patronale di San Oronzo a Lecce, e muovendo le mani imitava i movimenti delle braccia del direttore che sulla cassa armonica dirigeva la banda.

Da giovane si è trasferito a Milano per studiare (Milano è la città del Teatro alla Scala, traguardo importante per un cantante lirico). A Milano viveva in un piccolo appartamento insieme a due suoi conoscenti, che addirittura dormivano sullo stesso divano a causa della povertà.

Il suo primo grande successo lo ottenne in un Teatro molto importante nel mondo dell’opera mondiale: il San Carlo di Napoli, Teatro storico, dall’acustica perfetta.

Tito si trasferisce poi oltre Oceano, a Hollywood, in cui espresse un altro interesse della sua vita oltre a quello del canto: l’amore per gli animali, in particolare per una scimmia di nome Totò, per la quale a Londra Tito non volle cantare in un concerto in quanto i responsabili del teatro gli vietarono che la scimmia entrasse in teatro.

Gli autori del libro hanno vissuto ultimamente quattro mesi a New York, sono entrati in contatto con il teatro della città: il Metropolitan opera house, teatro prestigioso, molto grande che può ospitare migliaia e migliaia di spettatori.

Nel Teatro NewYorkese gli autori riferirono alle maestranze che sono originari di Lecce, il loro interlocutore disse loro: “….oh, la città di Tito Schipa…..”. Si meravigliarono in quanto loro si aspettavano che di Lecce si dicesse che è la città del barocco, così come Lecce è
conosciuta nel mondo, e non di un cantante lirico vissuto ormai molti anni fa.

Sempre nello stesso teatro, tra le varie foto degli artisti che vi hanno cantato, hanno visto anche quella di Tito Schipa; così come durante una cena in un ristorante, sempre a New York, hanno visto una foto dello stesso Tito, definito un “tenore di grazia” per la bellezza della sua voce e per la comprensione delle parole quando cantava, capacità questa che solo in pochi riescono a farlo.
Hanno evidenziato che Tito, tra l’altro, è anche famoso per essere stato il primo cantante lirico a cantare musica Jazz.

Grazie alla bellezza della sua voce, Tito Schipa divenne molto ricco; ma paradossalmente morì povero in quanto era molto generoso e donava danaro, beni a chi ne avesse bisogno.
Nel nostro territorio ha fondato il Conservatorio a Lecce, tuttora attivo. E’ stato anche attore girando un film: “chi è più felice di me?” In cui Tito dona e offre. Dona, tra le altre cose, un pallone e dei giochi a bambini in un orfanotrofio e canta per beneficenza per loro.

Nel mondo dell’opera, hanno continuato gli autori, tuttora i Teatri sono sempre più vuoti, e la responsabilità è anche dei cantanti lirici, che per loro ambizioni artistiche non esprimono la vera arte lirica, dimenticando che il teatro è di origine popolare.

Gli autori del libro, lo hanno pensato e scritto perché le nuove generazioni conoscano chi è stato Tito Schipa. E’ stato scritto in lingua Italiana e Inglese. Nella parte inglese hanno talvolta lasciato i termini dialettali leccesi (sebbene con la traduzione). Hanno iniziato a scriverlo nel gennaio 2015.

Gli autori hanno poi invitato alcuni alunni a porre delle domande, ad esempio: d.: qual è stata l’opera più cantata di G. Verdi da Tito Schipa? R.: L’opera è stata “Rigoletto di G. Verdi”.

Uno degli autori, Francesco Spedicato, insieme a tutti gli alunni della scuola secondaria, hanno cantato un brano popolare Leccese: “quandu te llai la facce la matina”, brano per l’occasione preparato con tutti gli alunni della scuola dal Prof. Francone, ed è risultata una bella esperienza.

L’incontro è terminato con un auspicio da parte degli autori ai ragazzi, quello di studiare in futuro anche fuori il nostro territorio, ma poi di ritornare per portare avanti le nostre tradizioni, di “credere nei nostri sogni” così come affermava Tito Schipa.

Il brano “vivere” del 1930 registrato da Tito Schipa, brano dedicato alla gioventù, ha chiuso l’interessante incontro, dandoci appuntamento nella prossima primavera in cui l’intero Istituto Polo 2 assisterà a una rappresentazione dedicata a Tito Schipa dal titolo: “Tito il cantante piccoletto”.

Prof. Paolo Francone

(docente di Educazione Musicale - Scuola Secondaria di I Grado "G. Abbate").


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