Lezione
della Dott.ssa Agnese Caprioli - Avvocato specializzata in Diritto
Minorile
Giovedì
24 Novembre, noi alunni della 3^A e della 3^C, abbiamo partecipato ad
una lezione di legislazione minorile tenuta dall’ Avvocato Agnese
Caprioli, specializzata in questo settore della Giurisprudenza.La dott.ssa Caprioli ci ha illustrato, nelle linee generali, in modo
semplice, sobrio ed essenziale la normativa del Diritto Minorile, in
particolare relativo alla Giustizia, ha risposto alle tante domande
e ha soddisfatto le nostre curiosità.
L’avvocato ci ha riferito che, purtroppo, si registra negli ultimi
tempi un aumento di reati compiuti da minori, nello specifico si
tratta di furti, rapine e spaccio di droga, si rileva che questi
ragazzi autori di reati hanno un basso livello di istruzione,
provengono da un ambiente sociale degradato, o hanno nel loro vissuto
modelli di comportamenti criminali.
A
noi interessava sapere cosa stabilisce la legge per questi minori che
commettono reati, l’avvocato ci ha risposto che fino a 14 anni il
minore non è imputabile, perché è prevista la presunzione
dell’incapacità di intendere e di volere, in questi casi il
giudice pronuncia la sentenza di "non luogo a procedere", ma
il minore entra nel circuito dei servizi sociali.Invece
dai 14 ai 18 anni il minorenne è imputabile, il Tribunale per i
Minori è competente per i reati da questi commessi, nel processo le
indagini per l’accertamento dei fatti sono condotte dal Pubblico
Ministero della Procura distrettuale presso il Tribunale dei Minori.Quando
un minore viene arrestato o fermato, gli agenti di polizia giudiziari
informano il Pubblico Ministero, i genitori e i servizi minorili
dell’amministrazione della Giustizia, il Pubblico Mistero dispone
che il minore sia condotto presso un centro di prima accoglienza o
comunità, oppure, tenuto conto delle modalità del fatto, dell’età
e della situazione familiare, viene portato presso la sua
abitazione e dovrà rimanere a disposizione, nello stesso tempo
partono le indagini preliminari.
Per
renderci conto di come si svolge un processo in un Tribunale minorile
abbiamo visto una "fiction", interpretata da ragazzi come noi,
nella quale venivano simulati due processi a coetanei.All’udienza
erano presenti: un Magistrato di Corte d’Appello come Presidente,
un giudice togato, due giudici onorari, un uomo e una donna,
esperti,pedagogisti o psicologi, il minore, i genitori e l’avvocato
difensore, il Pubblico Ministero che rappresenta la pubblica
accusa,la vittima e il suo avvocato, gli assistenti sociali che
seguono il minore.
E’
importante sapere che la legislazione minorile non tende a punire, ma
a recuperare il minore e riportarlo sulla retta via.Nel
primo processo del filmato, il minore, Matteo Rossi, era accusato di
essersi impossessato del cellulare di un compagno di classe;
l’imputato dichiarava che durante l’ora di educazione fisica ,
che si svolgeva in palestra, ha chiesto al docente di uscire per
telefonare ai genitori perché non si sentiva bene, poiché la
segreteria era chiusa, ha pensato di andare in aula e prendere il
cellulare di un compagno, che era custodito nello zaino. Proseguiva
dicendo che, dopo la telefonata, sbadatamente, ha messo in tasca il
cellulare, a casa si è accorto di non aver riposto il telefonino ,ma
si proponeva di restituirlo appena possibile.Il
minore ha compiuto la leggerezza di non avvisare subito il compagno
per rassicurarlo, si risale a Matteo perché un collaboratore lo
aveva visto entrare in aula.Il
giudice, ascoltata la dinamica dei fatti,sentite le parti, ha
disposto la sospensione del processo per sottoporre il minore ad una "messa alla prova", cioè l’imputato viene affidato ai
servizi minorili dell’amministrazione della Giustizia, dovrà
seguire un programma di recupero che prevede impegno nello studio o
nel lavoro, nello sport e nel volontariato. Alla ripresa del processo
dopo sei mesi il giudice, accertato il buon esito della prova, ha
dichiarato estinto il reato.Nel
secondo processo, un minore, Francesco Bianchi, era accusato di aver
rubato un i pod in un centro commerciale, la commessa , accortasi del
fatto, aveva cercato di fermare il ladruncolo, ma era stata strattona
e così era riuscito a fuggire, ma subito dopo fu fermato da una
guardia della sicurezza. Durante l’udienza il ragazzo diceva di
aver commesso una bravata e manifestava il suo sincero pentimento, il
giudice, avendo constatato l’occasionalità del comportamento, non
essendoci precedenti, considerando il recupero sociale del minore,
disponeva il "perdono giudiziale" con estinzione del reato.Nella
realtà però la risoluzione dei problemi non è così semplice,
la
Dott.ssa Caprioli ci ha detto che per alcuni ragazzi non avviene il
recupero sociale e ritornano a delinquere, come pure ci sono minori
autori di reati gravi per i quali si aprono le porte del carcere
minorile.Abbiamo
scoperto un contesto complesso e difficile, quello della devianza
giovanile e della microcriminalità,le ore sono volate, la lezione è
terminata, vorremmo fare ancora tante domande…
Concludiamo
affermando:
“Siamo
schiavi delle leggi per
essere liberi”
(Cicerone)
Docente tutor: prof.ssa Anna Invidia
Classe 3^C - "Gennaro Abbate"
.
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