giovedì 1 dicembre 2016

PROGETTO GIUSTIZIA E LEGALITA’

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Lezione della Dott.ssa Agnese Caprioli - Avvocato specializzata in Diritto Minorile

Giovedì 24 Novembre, noi alunni della 3^A e della 3^C, abbiamo partecipato ad una lezione di legislazione minorile tenuta dall’ Avvocato Agnese Caprioli, specializzata in questo settore della Giurisprudenza.La dott.ssa Caprioli ci ha illustrato, nelle linee generali, in modo semplice, sobrio ed essenziale la normativa del Diritto Minorile, in particolare relativo alla Giustizia, ha risposto alle tante domande e ha soddisfatto le nostre curiosità.
L’avvocato ci ha riferito che, purtroppo, si registra negli ultimi tempi un aumento di reati compiuti da minori, nello specifico si tratta di furti, rapine e spaccio di droga, si rileva che questi ragazzi autori di reati hanno un basso livello di istruzione, provengono da un ambiente sociale degradato, o hanno nel loro vissuto modelli di comportamenti criminali.
A noi interessava sapere cosa stabilisce la legge per questi minori che commettono reati, l’avvocato ci ha risposto che fino a 14 anni il minore non è imputabile, perché è prevista la presunzione dell’incapacità di intendere e di volere, in questi casi il giudice pronuncia la sentenza di "non luogo a procedere", ma il minore entra nel circuito dei servizi sociali.Invece dai 14 ai 18 anni il minorenne è imputabile, il Tribunale per i Minori è competente per i reati da questi commessi, nel processo le indagini per l’accertamento dei fatti sono condotte dal Pubblico Ministero della Procura distrettuale presso il Tribunale dei Minori.Quando un minore viene arrestato o fermato, gli agenti di polizia giudiziari informano il Pubblico Ministero, i genitori e i servizi minorili dell’amministrazione della Giustizia, il Pubblico Mistero dispone che il minore sia condotto presso un centro di prima accoglienza o comunità, oppure, tenuto conto delle modalità del fatto, dell’età e della situazione familiare, viene portato presso la sua abitazione e dovrà rimanere a disposizione, nello stesso tempo partono le indagini preliminari.
Per renderci conto di come si svolge un processo in un Tribunale minorile abbiamo visto una "fiction", interpretata da ragazzi come noi, nella quale venivano simulati due processi a coetanei.All’udienza erano presenti: un Magistrato di Corte d’Appello come Presidente, un giudice togato, due giudici onorari, un uomo e una donna, esperti,pedagogisti o psicologi, il minore, i genitori e l’avvocato difensore, il Pubblico Ministero che rappresenta la pubblica accusa,la vittima e il suo avvocato, gli assistenti sociali che seguono il minore.
E’ importante sapere che la legislazione minorile non tende a punire, ma a recuperare il minore e riportarlo sulla retta via.Nel primo processo del filmato, il minore, Matteo Rossi, era accusato di essersi impossessato del cellulare di un compagno di classe; l’imputato dichiarava che durante l’ora di educazione fisica , che si svolgeva in palestra, ha chiesto al docente di uscire per telefonare ai genitori perché non si sentiva bene, poiché la segreteria era chiusa, ha pensato di andare in aula e prendere il cellulare di un compagno, che era custodito nello zaino. Proseguiva dicendo che, dopo la telefonata, sbadatamente, ha messo in tasca il cellulare, a casa si è accorto di non aver riposto il telefonino ,ma si proponeva di restituirlo appena possibile.Il minore ha compiuto la leggerezza di non avvisare subito il compagno per rassicurarlo, si risale a Matteo perché un collaboratore lo aveva visto entrare in aula.Il giudice, ascoltata la dinamica dei fatti,sentite le parti, ha disposto la sospensione del processo per sottoporre il minore ad una "messa alla prova", cioè l’imputato viene affidato ai servizi minorili dell’amministrazione della Giustizia, dovrà seguire un programma di recupero che prevede impegno nello studio o nel lavoro, nello sport e nel volontariato. Alla ripresa del processo dopo sei mesi il giudice, accertato il buon esito della prova, ha dichiarato estinto il reato.Nel secondo processo, un minore, Francesco Bianchi, era accusato di aver rubato un i pod in un centro commerciale, la commessa , accortasi del fatto, aveva cercato di fermare il ladruncolo, ma era stata strattona e così era riuscito a fuggire, ma subito dopo fu fermato da una guardia della sicurezza. Durante l’udienza il ragazzo diceva di aver commesso una bravata e manifestava il suo sincero pentimento, il giudice, avendo constatato l’occasionalità del comportamento, non essendoci precedenti, considerando il recupero sociale del minore, disponeva il "perdono giudiziale" con estinzione del reato.Nella realtà però la risoluzione dei problemi non è così semplice,
la Dott.ssa Caprioli ci ha detto che per alcuni ragazzi non avviene il recupero sociale e ritornano a delinquere, come pure ci sono minori autori di reati gravi per i quali si aprono le porte del carcere minorile.Abbiamo scoperto un contesto complesso e difficile, quello della devianza giovanile e della microcriminalità,le ore sono volate, la lezione è terminata, vorremmo fare ancora tante domande…

Concludiamo affermando:

“Siamo schiavi delle leggi per essere liberi”

(Cicerone)

Docente tutor: prof.ssa Anna Invidia

Classe 3^C - "Gennaro Abbate"






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