mercoledì 30 novembre 2016

Intervista a Don Gianni Capaccioni

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Lunedì 21 novembre 2016, la nostra scuola, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dei Bambini, ha ospitato un missionario comboniano, Don Gianni Capaccioni, al quale noi, alunni della 1^E, abbiamo rivolto alcune domande. Ecco le sue risposte.


- D: Per quanto tempo è stato in missione e dove?

- R: Sono stato in missione per quindici anni, in Burundi e in Nord Africa.

- D: Quando ha cominciato ad andare in missione?

- R: All’età di 25 anni, in Burundi, è stata un’esperienza molto significativa perché in quell’occasione ho avuto modo di incontrare i Pigmei (popolo più basso al mondo), erano molto ospitali e festosi.

- D: Quanto tempo è stato in missione?

- R: Sono stato in missione per 15 anni.

- D: Quali sono state le ragioni che lo hanno spinto ad andare in missione?

- R: Nella nostra vita abbiamo delle ragioni dentro di noi che sono dettate dal cuore.

- D: Come sono strutturati i villaggi africani?

- R: La comunità si raccoglie attorno ad un albero dove gli anziani raccontano le storie e dove i bambini frequentano la “scuola”. È raro che i bambini facciano lezione in un edificio.

- D:Tutti i bambini possono frequentare la scuola?

- R: No, solo il figlio maggiore riceve un’istruzione e poi insegna ai fratelli più piccoli.

- D: Ha mai visto dei bambini soldato?

- R: Io non ne ho mai visti ma un mio collega, Don Raffaele, è stato ucciso perché ha salvato ben 200 bambini destinati a diventare soldato.

- D: I diritti dei bambini vengono rispettati anche se in parte?

- R: Alcuni sì, per alcuni bambini, come andare a scuola e non essere maltrattati. Nella maggior parte dei casi, questi diritti sono considerati privilegi.

- D:Ha mai contratto delle malattie?

- R: Purtroppo sì, la malaria, per la quale sono stato costretto a tornare in Italia per curarmi, ho avuto anche la febbre fino a 40,7 C°.

- D: Ci sono stati momenti di sconforto?

- R: Sì, sono stato in prigione perché ho difeso i Pigmei dalla discriminazione da parte dei Watussi. Per questo sono stato cacciato dal Burundi.

- D: Quali sono le differenze tra i bambini africani e quelli italiani?

- R: I bambini italiani sono “brontoloni”, fanno storie, ad esempio, sulla qualità del prosciutto o della sottiletta, i bambini africani, invece, mangerebbero tutto, anche cibo trovato per terra, ma hanno il pregio di sorridere sempre nonostante tutti i loro problemi.


TUTOR: PROF.SSA ASSUNTA MIGLIETTA
SCUOLA MEDIA G. ABBATE
GLI ALUNNI DELLA CLASSE PRIMA E


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