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Lunedì
21 novembre 2016, la nostra scuola, in occasione della Giornata
Internazionale dei Diritti dei Bambini, ha ospitato un missionario
comboniano, Don Gianni Capaccioni, al quale noi, alunni della 1^E,
abbiamo rivolto alcune domande. Ecco le sue risposte.
- D: Per quanto
tempo è stato in missione e dove?
- R: Sono stato in
missione per quindici anni, in Burundi e in Nord Africa.
-
D: Quando ha cominciato ad andare in missione?
-
R: All’età di 25 anni, in Burundi, è stata un’esperienza molto
significativa perché in quell’occasione ho avuto modo di
incontrare i Pigmei (popolo più basso al mondo), erano molto
ospitali e festosi.
-
D: Quanto tempo è stato in missione?
-
R: Sono stato in missione per 15 anni.
-
D: Quali sono state le ragioni che lo hanno spinto ad andare in
missione?
-
R: Nella nostra vita abbiamo delle ragioni dentro di noi che sono
dettate dal cuore.
-
D: Come sono strutturati i villaggi africani?
-
R: La comunità si raccoglie attorno ad un albero dove gli anziani
raccontano le storie e dove i bambini frequentano la “scuola”. È
raro che i bambini facciano lezione in un edificio.
-
D:Tutti i bambini possono frequentare la scuola?
-
R: No, solo il figlio maggiore riceve un’istruzione e poi insegna
ai fratelli più piccoli.
-
D: Ha mai visto dei bambini soldato?
-
R: Io non ne ho mai visti ma un mio collega, Don Raffaele, è stato
ucciso perché ha salvato ben 200 bambini destinati a diventare
soldato.
-
D: I diritti dei bambini vengono rispettati anche se in parte?
-
R: Alcuni sì, per alcuni bambini, come andare a scuola e non essere
maltrattati. Nella maggior parte dei casi, questi diritti sono
considerati privilegi.
-
D:Ha mai contratto delle malattie?
-
R: Purtroppo sì, la malaria, per la quale sono stato costretto a
tornare in Italia per curarmi, ho avuto anche la febbre fino a 40,7
C°.
-
D: Ci sono stati momenti di sconforto?
-
R: Sì, sono stato in prigione perché ho difeso i Pigmei dalla
discriminazione da parte dei Watussi. Per questo sono stato cacciato
dal Burundi.
-
D: Quali sono le differenze tra i bambini africani e quelli italiani?
-
R: I bambini italiani sono “brontoloni”, fanno storie, ad
esempio, sulla qualità del prosciutto o della sottiletta, i bambini
africani, invece, mangerebbero tutto, anche cibo trovato per terra,
ma hanno il pregio di sorridere sempre nonostante tutti i loro
problemi.
TUTOR: PROF.SSA
ASSUNTA MIGLIETTA
SCUOLA MEDIA G.
ABBATE
GLI ALUNNI DELLA
CLASSE PRIMA E
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