mercoledì 8 febbraio 2017

10 FEBBRAIO - GIORNO DEL RICORDO

.


 “La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.” Legge 30 Marzo 2004 n. 92 Il 10 Febbraio è il Giorno del ricordo di un periodo buio e controverso della nostra storia contemporanea.Il 10 febbraio del 1947 a Pola, ( Istria ) l’Italia firmò il trattato di pace, imposto dai Paesi vincitori della seconda guerra mondiale, che assegnava in modo definitivo alla Jugoslavia l’Istria, la Dalmazia, la regione del Quarnaro e alcuni territori della Venezia Giulia. Queste terre fino al 1918 facevano parte dell’impero austro-ungarico,alla fine della prima guerra mondiale,furono annesse all’Italia, Paese vincitore, da secoli erano abitate da popolazione di origine italiana, patrioti e martiri come Fabio Filzi e Nazario Sauro erano istriani, nel conflitto avevano combattuto contro gli Austro-ungarici e, catturati, avevano sacrificato la vita per l’Italia, che consideravano loro patria. In quelle regioni della frontiera orientale, dal 1943 al 1945, i partigiani del maresciallo Tito, spinti dall’odio e dal desiderio di vendetta,posero in atto una vera e propria “pulizia etnica” contro le popolazioni italiane dell’Istria e della Dalmazia,, scatenarono feroci rappresaglie con arresti ed esecuzioni sommarie, mascherando quegli atti come azioni di guerra contro i fascisti. Migliaia di uomini, donne, bambini e anziani vennero rastrellati, torturati , massacrati e gettati, spesso ancora vivi, agonizzanti nelle foibe,profonde cavità carsiche di origine naturale. Ma il giorno del ricordo non è solo dedicato al dramma degli infoibati è il giorno anche di quei 350 mila italiani costretti a lasciare la loro terra per essere sfollati al di là del nuovo confine. In un contesto bellico angoscioso e terribile, politicamente confuso, i profughi giuliani furono considerati un peso ulteriore alle privazioni della guerra, per coloro che non ebbero parenti o amici in grado di accoglierli, furono in maggioranza relegati in campi profughi dove restarono per anni. Questa giornata è un momento fondamentale dell’ identità nazionale, la crudele vicenda delle foibe è stata ignorata per tutto il dopoguerra fino ai nostri giorni e di quell'orrore non si è mantenuto il doveroso ricordo per anni.
Ciascun Paese ha il dovere di coltivare le proprie memorie, di non cancellare le tracce delle sofferenze subite dal proprio popolo, il ricordo è un dovere, è un monito perchè si impedisca che l'ignoranza abbia la prevalenza e che tali orrori non avvengano mai più. E' un dovere nei confronti dei sopravvissuti e nei confronti delle famiglie delle vittime.

Classe 3^ C Scuola “G.Abbate”

Docente tutor Anna Invidia 





.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.