10 FEBBRAIO - GIORNO DEL RICORDO
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“La Repubblica
riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine
di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e
di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli
istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più
complessa vicenda del confine orientale.” Legge 30 Marzo 2004 n.
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Il 10 Febbraio è il Giorno del ricordo di
un periodo buio e controverso della nostra storia contemporanea.Il
10 febbraio del 1947 a Pola, ( Istria ) l’Italia firmò il
trattato di pace, imposto dai Paesi vincitori della seconda guerra
mondiale, che assegnava in modo definitivo alla Jugoslavia
l’Istria, la Dalmazia, la regione del Quarnaro e alcuni territori
della Venezia Giulia. Queste terre
fino al 1918 facevano parte dell’impero austro-ungarico,alla fine
della prima guerra mondiale,furono annesse all’Italia, Paese
vincitore, da secoli erano abitate da popolazione di origine
italiana, patrioti e martiri come Fabio Filzi e Nazario Sauro erano
istriani, nel conflitto avevano combattuto contro gli Austro-ungarici
e, catturati, avevano sacrificato la vita per l’Italia, che
consideravano loro patria.
In
quelle regioni della frontiera orientale, dal 1943 al 1945, i
partigiani del maresciallo Tito, spinti dall’odio e dal desiderio
di vendetta,posero in atto una vera e propria “pulizia etnica”
contro le popolazioni italiane dell’Istria e della Dalmazia,,
scatenarono feroci rappresaglie con arresti ed esecuzioni sommarie,
mascherando quegli atti come azioni di guerra contro i fascisti.
Migliaia di uomini, donne, bambini e anziani vennero rastrellati,
torturati , massacrati e gettati, spesso ancora vivi, agonizzanti
nelle foibe,profonde cavità carsiche di origine naturale.
Ma il giorno del ricordo
non è solo dedicato al dramma degli infoibati è il giorno anche di
quei 350 mila italiani costretti a lasciare la loro terra per essere
sfollati al di là del nuovo confine. In un contesto bellico
angoscioso e terribile, politicamente confuso, i profughi giuliani
furono considerati un peso ulteriore alle privazioni della guerra,
per coloro che non ebbero parenti o amici in grado di accoglierli,
furono in maggioranza relegati in campi profughi dove restarono per
anni.
Questa
giornata è un momento fondamentale dell’ identità nazionale, la
crudele vicenda delle foibe è stata ignorata per tutto il dopoguerra
fino ai nostri giorni e di quell'orrore non si è mantenuto il
doveroso ricordo per anni.
Ciascun Paese ha il dovere di coltivare
le proprie memorie, di non cancellare le tracce delle sofferenze
subite dal proprio popolo, il ricordo è un dovere, è un monito
perchè si impedisca che l'ignoranza abbia la prevalenza e che tali
orrori non avvengano mai più. E' un dovere nei confronti dei
sopravvissuti e nei confronti delle famiglie delle vittime.
Classe 3^ C Scuola
“G.Abbate”
Docente tutor Anna
Invidia
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