di Giada Orofalo (III A)
Cara
Signora Solesin,
sono Giada, una ragazza di 13 anni; vivo a Squinzano,
un paese della provincia di Lecce.
Ho appreso dai media la notizia della morte di sua figlia nell’attentato
avvenuto la notte del 13 novembre scorso a Parigi.
Con i miei compagni di scuola ho letto e approfondito le notizie relative a questo terribile evento e ci siamo sentiti molto vicini alla Francia.
Valeria, definita ormai “FIGLIA D’ITALIA E
D’EUROPA”, era considerata dai suoi amici uno dei “Cervelli in fuga” ma oltralpe ha trovato la morte.
Sono
rimasta piuttosto scossa, perché ho pensato che anche Valeria ha avuto tredici anni come me e ha, certamente, vissuto anche
lei il periodo di interrogativi sul futuro che sto vivendo io (mi trovo davanti alla fondamentale scelta della
scuola superiore per il proseguimento dei miei studi).
Non
ci sono parole per descrivere tanta crudeltà: sua figlia era una
ragazza piena di energia, che metteva sempre al primo posto la vita
altrui, ed aveva un’unica visione della vita: PACE E SOLTANTO PACE!
Lei ha detto di sua figlia: “una persona meravigliosa, una
figlia, una persona, una cittadina e una studiosa meravigliosa… ci
mancherà molto e credo, visto il percorso che stava facendo, che
mancherà anche al nostro Paese per le doti che aveva”.
Ecco
queste sue parole mi hanno fatto molto pensare e mi hanno trasmesso fiducia. Io la ammiro per la
forza con cui sta reagendo a questa grande perdita. Suo figlio ha pienamente ragione: non dobbiamo
dargliela vinta, non dobbiamo spaventarci, ma continuare nell'unica
direzione in cui Valeria avrebbe voluto, cioè lottare per
la PACE.
Nonostante
ciò che è successo e che continua a succedere, mi piace pensare che
a tutto questo possa esserci una fine, che dobbiamo essere più uniti
che mai in questo periodo, perché come si suol dire “L’UNIONE FA
LA FORZA !”.
Spero
soltanto che per noi ragazzi possa esserci un futuro diverso; voglio
credere con tutta la mia forza che possa ancora esistere la
possibilità di un mondo senza guerre per noi e in onore di quella
ragazza stupenda che era sua figlia.
Giunga
a lei e famiglia il mio caloroso abbraccio e un bacio a quell’angelo
che è volato lassù, nell’immensa luce divina.
Giada
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