giovedì 27 aprile 2017

Premio Nazionale Giornalista per un giorno. L'attestato.

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Cari lettori, come vi avevamo preannunciato alcuni mesi fa (leggi l'articolo), il nostro blog, giornale dell'Istituto Comprensivo Polo 2 di Squinzano, ha vinto il prestigioso Premio Nazionale Giornalista per un Giorno (Dodicesima Edizione, Anno Scolastico 2016-2017, Sezione Blog), indetto dalla ANSG (Associazione Nazionale di Giornalismo Scolastico).

Stamattina abbiamo ricevuto l'attestato, che qui pubblichiamo.








Esprimiamo la nostra sincera gratitudine alla Dirigente Scolastica, dottoressa Gerarda Elvira Marra, per aver incoraggiato questa iniziativa, ai docenti tutor e soprattutto agli alunni che hanno collaborato alla nostra testata.

Questo premio non è un punto di arrivo ma uno stimolo a continuare con maggiore impegno ed entusiasmo.


Grazie a tutti!



Il docente responsabile, prof. Daniele Arnesano.




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mercoledì 26 aprile 2017

SOLIDARIETA’

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Articolo del CCRR

Tutor prof.ssa Antonia Nobile

Per gli studenti del polo 2 ogni occasione è buona per dimostrare solidarietà con le persone e le istituzione che hanno bisogno di essere sostenute con progetti di solidarietà. Con quale migliore occasione della pasqua? Eccoci quindi pronti anche quest’anno nel sostenere l'ASSOCIAZIONE GENITORI ONCO-EMATOLOGIA PEDIATRICA “Per un sorriso in più” ONLUS con la vendita delle uova di cioccolato. 
Con l’aiuto della nostra collaboratrice, signora Rossana Vespucci, siamo riusciti a vendere ben 360 uova realizzando, con grande gioia, la considerevole cifra di euro 2880,00.


Proprio in questi giorni l’Associazione ci ha fatto pervenire l’ATTESTATO DI BENEMERENZA che siamo orgogliosi dì pubblicare sul nostro blog:












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“TITO IL CANTANTE PICCOLETTO”

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Il 19 aprile 2017, gli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Polo 2 di Squinzano, hanno assistito e partecipato anche con entusiasmo al Teatro Politeama di Lecce alla commedia musicale “Tito il cantante piccoletto”, dove è stata ripercorsa  la vita artistica e umana del grande Tenore Leccese Tito Schipa.

Alla commedia musicale hanno assistito e partecipato molte scuole della Provincia di Lecce, il Teatro era quasi tutto esaurito.

La commedia ha avuto avvio dalla nascita di Tito Schipa, poi la sua infanzia, il suo interesse per le arie d’opera che il piccolo Tito ascoltava dalla banda che suonava alla festa patronale di San Oronzo a Lecce.
Intanto il canto era diventato per Tito la sua vita.
Poi da giovane il trasferimento a Milano, città molto importante a motivo della presenza del Teatro alla Scala, tappa importante per un cantante lirico. Nel capoluogo Lombardo non sono mancate difficoltà economiche per Tito, il quale condivideva una piccola stanza con un altro artista che a turno, e con il freddo, dormivano su un vecchio divano. Sul piano artistico dubitava se cantando il suo timbro vocale fosse gradito o meno dal pubblico; ma anche per la sua statura non particolarmente alta, se questa fosse di impedimento per una sua carismatica presenza scenica sul palcoscenico interpretando ruoli lirici.
Ma la sua tenacia gli ha consentito di superare le presunte difficoltà, e così in nave è partito per andare oltreoceano, in Argentina, per cantare opere liriche.
La notorietà di Tito Schipa come grande Tenore iniziava a circolare nei Teatri. Fu scritturato in Italia in un importantissimo, prestigioso e storico Teatro: il San Carlo di Napoli, per interpretare l’impegnativo ruolo di Mario Cavaradossi nell’opera “Tosca” di Giacomo Puccini, in cui ottenne un grande successo.
Ormai conosciuto come grande Tenore, ritornò oltreoceano, negli Stati Uniti, cantando in importanti Teatri Americani: da New York a Hollywood riscuotendo successi su successi. A Hollywood si cimentò anche a cantare brani di musica leggera, Napoletana, riscuotendo favorevoli consensi anche nel genere non prettamente lirico. Ha anche interpretato ruoli di attore cinematografico.
Nel 1965 a New York Tito Schipa si è spento. I suoi resti riposano nel Cimitero della sua città natale.



È stata una bella e interessante mattinata quella di oggi 19. Aprile al Politeama. Gli autori del progetto, i musicisti Salentini Francesco e Matteo Spedicato, hanno trovato un modo efficace e coinvolgente per fare conoscere alle nuove generazioni la vita e l’arte del nostro conterraneo Tito Schipa, ma anche per avvicinare bambini e ragazzi al “belcanto italiano”.
Gli alunni, preparati dai Docenti, durante la rappresentazione hanno collaborato con gli artisti sul palcoscenico intervenendo a cantare i brani che si succedevano nel corso della commedia musicale, alcuni alunni anche emozionandosi. Gli alunni sono stati diretti dal direttore dell’orchestra formata da archi,flauto traverso, tastiera e percussioni che accompagnavano dal golfo mistico del teatro gli artisti sul palcoscenico e gli alunni in platea e nei palchi del Teatro. I brani cantati sono stati “Ninna nanna”; “Quando te llai la facce la matina”; “Surrientu” (con versi scritti dallo stesso Tito Schipa);
l’aria d’opera “E lucevan le stelle” da “Tosca”; “preghiera alla musica”; e per ultimo la brillante canzone del 1937 di C.A. Bixio “Vivere” portata al successo proprio da T. Schipa.

Per il prossimo anno i musicisti Francesco e Matteo Spedicato hanno programmato un altro progetto: “Elisir d’Amore”, un’opera buffa del 1832 scritta dal musicista Bergamasco Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani; opera, musica brillante, allegra che ben si adatta agli alunni della scuola primaria e secondaria.

Prof. Paolo Francone, docente di musica.


"Vivere", il video!

(dal nostro canale Youtube)






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giovedì 20 aprile 2017

Venerdì in... giallo!

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I venerdì di maggio si tingono di giallo. Da un laboratorio di scrittura della classe 2^ D della scuola "Gennaro Abbate" (tutor prof. D. Arnesanonascono quattro avvincenti racconti, quattro misteri da svelare e altrettanti colpevoli da assicurare alla giustizia.


I racconti saranno pubblicati naturalmente sul nostro blog, secondo il seguente calendario:


Venerdì 5 maggio

Da una pagina di giornale

di Camilla Tondi


Venerdì 12 maggio

La lista

di Paolo Cazzolla


Venerdì 19 maggio

Il mistero delle ragazze del lago

di Emma De Filippis


Venerdì 26 maggio

L'avvocato

di Lorenzo Mazzotta






Seguiteci!...






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venerdì 7 aprile 2017

Lecce ebraica e il Castello di Carlo V

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Il giorno 07 marzo 2017 gli alunni delle classi II della scuola secondaria di 1° grado G. Abbate dell’istituto comprensivo polo 2 di Squinzano, accompagnati dai rispettivi docenti, si sono recati a Lecce per assistere alla mostra, allestita all’interno del castello di Carlo V, “Da Otranto a Santa Maria al Bagno. 2000 anni di presenze ebraiche in provincia di Lecce”. La mostra, dedicata alla “Giornata della Memoria”, è stata realizzata per testimoniare la presenza ebraica nel Salento. All’interno della mostra erano presenti gli elementi simbolo dell’ ebraismo quali: un candelabro a sette bracci, una “rotella rossa” incisa su tutti gli abiti che gli ebrei indossavano in seguito ad un’ ordinanza del 1473 di Maria D’Enghien, e da una dicitura in ebraico. La mostra nasce dall’idea di creare un percorso che testimoni e faccia conoscere alla popolazione locale e ai turisti alcuni importanti episodi della storia, che riguardano la presenza di comunità ebraiche, mediante documenti audiovisivi. La guida ha inoltre spiegato che gli ebrei, concentrati nel quartiere della Giudecca, nel quale si insediavano e si integravano alla gente locale, gli ebrei di terra d’Otranto, vennero espulsi dal regni nel 1541, in seguito all’editto di Carlo V. Tra il 1944 e il 1947, migliaia di sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti furono dislocati tra Santa Maria al Bagno, Tricase, Santa Cesarea Terme e Santa Maria di Leuca dall’ UNRRA, organismo creato dagli alleati per aiutare i reduci nei percorsi di integrazione e riabilitazione. Dal Salento, considerato un paradiso terrestre, la maggior parte scelse di raggiungere Israele per ricominciare una vita normale dopo gli orrori vissuti nei campi di concentramento. Durante la mostra abbiamo fatto un giro per le sale del castello, visitando l’interno delle due torri: “Torre Magistra” la più alta costruita nell’epoca degli angioini dall’architetto Gian Giacomo dell’Acaya, e utilizzata come tribunale, e “Torre Mozza”, più bassa poiché nel sottosuolo sono state costruite le prigioni del castello. Vi era inoltre la sala d’ Enghien, in onore di Maria d’ Enghien, detta anche “Sala del Trono”, e altre salette minori. Terminata la parte di visita inerente alla storia del castello, ci siamo diretti verso il Sedile, detto anche “Palazzo del Seggio”, risalente alla fine del XVI secolo e costruito nel 1592, dove abbiamo fatto una piccola merenda. Successivamente, a partire da Piazza Sant’Oronzo, anticamente soprannominata “Piazza dei Mercanti”, poiché questi intraprendevano gli scambi commerciali a partire dalla zona del Palazzo di Giustizia, con le guide turistiche Lara, Fabio e Donatella, si è effettuata una visita per fare un giro nell’antico quartiere ebraico, del quale oggi è presente solo l’entrata di una sinagoga, all’interno della quale vi era una lastra in pietra leccese, posta sul baule dov’era custodita la Torah, con un’incisione in ebraico che diceva: “Questa è la casa del Signore”. Oggi questa pietra ha la funzione di ricoprire uno scarico fognario. Inoltre, sono presenti alcuni vicoli, attualmente in restauro, a cui sono stati attribuiti nomi per ricordare la presenza ebraica nella nostra città, come via della Sinagoga, via Abramo Balmes. Per concludere la nostra visita, ci siamo poi recati verso Porta Napoli, che rappresenta l’Arco di Trionfo leccese, fatta realizzare per ordine di Carlo V nel 1548. Infine, ci siamo recati al pullman, per rientrare a scuola.

Relazione a cura di:

II A – Gravili Gaia e Guido Vittoria

II B – Serra Gloria e Marzo Antonio

II D – Scardia Giulio e Montinaro Mariarosa  




Fotogallery!





















































































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