lunedì 6 giugno 2016

Due bellissimi film...

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di Asia De Vito, Irene De Siato, Marika Nobile e Matteo Schiavone (classe 2^ C della scuola "G. Abbate").

Durante alcune ore del tempo prolungato, insieme al professore Arnesano, abbiamo avuto la possibilità di vedere due film sui diritti dei minori, diritti che oggi nel nostro Paese sono "normali" ma che in Europa nei tempi passati venivano negati.

Uno di questi è "Oliver Twist". Questo film, ambientato nell’Inghilterra dell’800, parla di un ragazzo rimasto orfano che per poter avere un po’ di cibo è costretto a lavorare. Oliver, dopo un po’ di tempo passato nell’orfanotrofio, viene affidato ad una famiglia che lo tratta più o meno nello stesso modo. Oliver un giorno decide di scappare di casa per andare a Londra, pensando di trovare una sistemazione migliore o di poter affrontare una vita più facile. Arrivato a Londra, viene accolto da un signore di nome Fagin lo costringe a rubare per poter guadagnarsi del cibo. Dopo tanto tempo Oliver riesce a scappare e finalmente riusce a trovare un uomo buono di cuore che lo accoglie come un figlio.



Questo film ci fa pensare che i  diritti per noi sono una cosa normale ma per altri ragazzi non lo sono devono essere uguali per tutti, indipendentemente dal ragazzo che sia ricco o povero. Tutti devono avere il diritto di esprimere le proprie opinioni e di non essere maltratti, di poter essere istruiti di essere liberi di giocare, naturalmente rispettando le regole.

Di questi ragazzi ancora oggi ce ne sono tanti, come ad esempio Wadjda, protagonista del film "La bicicletta verde". Wadjda è una ragazzina sui 13 anni, originaria di un paese dell’Arabia Saudita con un carattere molto forte, una ribelle. Nel suo paese molti diritti sono violati, per esempio Wadjda non può avere una bicicletta, anche se lei la desidera con tutto il cuore. Questo desiderio aumenta quando vede i suoi amici maschi che fanno gare con le bici. Si reca in un negozio dove vede una bicicletta verde; per averla Wadjda era convinta che avrebbe fatto di tutto. Così, decide di mettere da parte dei soldi per comprarla; per fare ciò comincia ad intrecciare braccialetti e a venderli. Questa idea però non basta, la cifra è davvero alta e la ragazza si rende conto che solo con i braccialetti non ci arriverà mai. 


Una mattina a scuola la preside passa per le classi per riferire che è stata organizzata una gara di Corano (il loro libro sacro per l'Islam, come per noi la Bibbia): questa gara consiste nel recitare a memoria alcuni versetti con un premio in denaro. È da apprezzare lo spirito di sacrificio di Wadjda che, nonostante non sia molto una religiosa, accetta di partecipare alla gara. La cosa sorprende anche la preside, che rimane molto contenta della ragazza. Wadjda si allena duramente per questa gara: studia il corano anche attraverso un gioco. Il giorno della gara lei è tesissima ma convinta di farcela. E così è. Ma quando afferma di voler usare i soldi della vittoria per acquistare una bicicletta la preside si rende conto che la ragazza non è cambiata per niente. A Wadjda però non importa più di tanto, perché finalmente ha la sua bicicletta verde!

Rispetta i diritti dei minori perché la giustizia è dare ad ognuno ciò che gli è necessario!









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