giovedì 26 gennaio 2017

Giornata della memoria, lavori della classe 2^ B






In occasione della Giornata della Memoria gli alunni della classe 2^ B della scuola secondaria di primo grado "G. Abbate",  seguiti dalla docente di storia A. Miglietta, hanno prodotto dei Lapbook e dei cartelloni che illustrano immagini, pensieri e poesie inerenti l'avvenimento.

Ecco alcune immagini...















Questi ed altri lavori sull'Olocausto saranno presentati domani, venerdì 27 gennaio:

scarica il programma dell'evento (pdf)




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Binario 21 - luogo della memoria

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Sotto la stazione Centrale a Milano si nasconde un luogo che fa tristemente parte del nostro passato, che pochi conoscono: il BINARIO 21. Non è un binario “qualsiasi”, ma è il luogo da cui ebbe inizio l’orrore della Shoah a Milano, ossia la deportazione di esseri umani verso i campi di sterminio nazisti .Si trova in uno spazio originariamente adibito al carico e scarico di vagoni postali, qui centinaia di deportati, ebrei, detenuti politici, partigiani,trasportati su camion coperti, furono caricati su vagoni merci, che venivano sollevati tramite un elevatore e trasportati così al sovrastante piano dei binari, una volta posizionati sulla banchina, i vagoni venivano agganciati ai convogli, diretti verso destinazione ignota. Dal Binario 21, tra dicembre 1943 e gennaio1945 partirono 23 convogli diretti verso i campi di concentramento e di sterminio di Auschwitz-Birkenau, Bergen Belsen e di Mauthausen, i treni facevano sosta ai campi di raccolta di Fossoli e Bolzano, dove caricavano altri deportati,poi riprendevano il viaggio verso destinazione ignota. Il binario 21 è oggi in Europa l’unico luogo delle deportazioni rimasto intatto. L’ultimo treno per destinazione ignota partì il 15 Gennaio 1945.
Il Memoriale della Shoah di Milano
Il Binario 21, oltre ad essere un luogo della Memoria, è diventato dal 2013 il Memoriale della Shoah di Milano, un’area museale non solo per rendere omaggio alle vittime dello sterminio, ma per non dimenticare. Il Memoriale si estende su una superficie di oltre settemila metri quadrati suddivisa in due piani, nel progetto sono stati mantenuti il più possibile intatti i luoghi originari proprio per mantenere l’identità del luogo di deportazione, sono stati, infatti, eliminati tutti gli elementi architettonici successivi aggiunti nel dopoguerra. Ad accogliere i visitatori sulla parete del corridoio che conduce al binario c’è una grande scritta INDIFFERENZA. Questa parola è stata scelta di proposito, è un atto di accusa nei confronti di tutte quelle persone che vedevano ciò che stava succedendo agli ebrei e rimanevano indifferenti.
Nel “cuore” del memoriale si trovano quattro carri merci dell’epoca, uguali a quelli che partirono alla volta dell’inferno. Tra il dicembre 1943 e il gennaio 1945 partirono da qui una ventina di convogli stipati di prigionieri, in ogni vagone stavano dalle 50 alle 80 persone, non c’erano finestre, se non qualche fessura, il viaggio durava 7 giorni e non tutti i deportati arrivavano a destinazione, anziani e malati giungevano morti.
Lungo il Muro dei Nomi si trova una grande installazione in cui sono riportati i nomi delle 774 persone che vennero deportate: in bianco le vittime e in giallo i pochi sopravvissuti (22), i nomi non sono statici ma vengono messi in evidenza a rotazione.
All’interno del memoriale c’è anche un luogo di riflessione, ricavato in una fossa di traslazione della stazione. Il suo interno è volutamente opprimente e buio (l’unico spiraglio di luce è una striscia che indica l’est) ed ha lo scopo di stimolare la riflessione ed il raccoglimento. perché il memoriale non vuole essere soltanto un monumento alla memoria di chi non c’è più, ma anche un luogo per riflettere: meditiamo che tutto ciò è stato. “ Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario “ ( Primo Levi )

Classe 3^C (scuola "Gennaro Abbate")

Docente tutor Anna Invidia













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lunedì 16 gennaio 2017

"Progetto giustizia e legalità". " Dove non c'è legge, non c'è libertà!"

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RELAZIONE dell'incontro del 01-12-2016 con l'esperto Marco Fortunato

Classi IIIA e IIIC - Prof.sse B. Pecere, A. Invidia


Il giorno 1 dicembre 2016 le classi III A e III C della G. Abbate, si sono riunite per assistere alla lezione di Marco Fortunato, un ex-studente di 23 anni del liceo classico Virgilio di Lecce, attualmente iscritto alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università del Salento.La lezione è iniziata con una breve introduzione della professoressa Barbara Pecere, alla quale è seguita l'intervista preparata da noi studenti, finalizzata a conoscere l'esperienza di vita e di studio di Marco Fortunato.
Come mai ha scelto la facoltà di giurisprudenza?
Avendo fatto studi classici e avendo frequentato il corso BROCCA con la sperimentazione di Diritto, ho scelto questo settore perché ero molto interessato al tema della legalità e della criminalità.
Com’è articolato il corso di studi di giurisprudenza? Quanti esami bisogna sostenere prima della laurea?
Nella facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Salento è attualmente attivo il corso di laurea magistrale in Giurisprudenza a ciclo unico, articolato in 5 anni e organizzato in un biennio comune, di formazione di base, e in un triennio suddiviso in tre percorsi a scelta: classico, ambientale-territoriale, europeo-internazionale.Fino allo scorso anno, a Lecce, c'era solo un corso di studi costituito da 29 esami, 7 per ogni anno. Oggi, invece, i tre percorsi del triennio offrono un'ampia ed attuale scelta formativa.
Quale è stato l’ esame più difficile da superare?
Sicuramente gli esami di diritto civile e diritto penale, che sono fondamentali per il nostro corso di laurea, ma l’esame più difficile in assoluto, è stato quello di diritto costituzionale, un po’ per il professore, che è molto duro, un po’ per la materia, piuttosto complessa.
Che cosa ne pensa del Referendum costituzionale del prossimo 04 dicembre?
Credo che ci sia disinformazione. Il popolo italiano viene chiamato a decidere su una questione molto importante; se vincerà il SI bisognerà reimpostare le Istituzioni e i rapporti tra Stato e Regioni ed enti locali. In ogni modo la volontà dei cittadini è sovrana, se vincerà il NO rimarrà tutto come è ora.
5. C’è un settore della giurisprudenza che ritiene più interessante?
A me piace molto il diritto costituzionale e amministrativo, perché amo la Costituzione; inoltre questi settori sono utili per capire i meccanismi di partecipazione alla vita civile.
6. Il fatto che in Italia non ci sia la certezza della pena, potrebbe favorire l’aumento dei reati?
Purtroppo i tempi dei processi sono molto lunghi e le sentenze definitive arrivano dopo anni. Inoltre, la legge prevede alcuni benefici relativi alla riduzione della pena. Le pene si riducono se la persona si comporta bene. Io non lo trovo giusto, perché chi ha commesso un reato, deve essere rieducato e deve scontare tutti gli anni assegnati stando in carcere. Ciò porta i cittadini a non confidare nella Giustizia, comunque il carcere di oggi non serve a punire, ma serve a riabilitare il detenuto e a favorire un suo reinserimento nella società.
7. Durante il suo percorso di studi, di fronte alle difficoltà, ha pensato di cambiare facoltà?
No, perché la passione e l’interesse per questi studi sono così grandi che con l’impegno e la dedizione cerco di superare i non pochi ostacoli che mi si presentano. Inoltre sono stato nominato anche rappresentante degli studenti e questa opportunità mi sta offrendo grandi opportunità di crescita.

8. Che cosa ne pensa della Costituzione italiana? Anche lei ritiene che la nostra Costituzione sia "la più bella del mondo", come dice Benigni?
Anche io penso che la nostra Costituzione sia "la più bella del mondo". Essa è la Legge fondamentale dello Stato, sancisce l’uguaglianza e i diritti dei cittadini, garantisce la giustizia sociale e la legalità. Nata dalla Resistenza, la nostra Costituzione è l’espressione della libertà e della dignità di tutti i cittadini, che praticano, per mezzo di essa, il principio della partecipazione e dell’autodeterminazione. Infatti è riuscita a sopportare tutto per tantissimi anni.
9. Che cosa ne pensa dell’ immigrazione? Come dovrebbe essere gestito questo fenomeno?
Il flusso migratorio sta assumendo proporzioni sempre più ampie e l’accoglienza in Italia è al collasso. L’ immigrazione pone dei problemi nei confronti dello Stato, che deve reagire e mettere un freno all'accoglienza delle persone che non richiedono asilo politico. I migranti che sfuggono ai controlli delle forze dell’ordine spesso delinquono e ciò costituisce un pericolo per la nostra società. Il governo italiano deve chiamare l’Unione Europea ad intervenire con aiuti finanziari per l’accoglienza di migranti e inoltre dovrebbe “rivedere” la normativa sull’immigrazione.
10. Molti giovani laureati sono costretti a cercare lavoro all'estero, si parla di "fuga dei cervelli", cosa pensa di questo fenomeno?

E’ un fenomeno che esiste e ci sta distruggendo. Al loro posto io non andrei via, perché amo questa nazione e ritengo che ogni sforzo, studio e scoperta debba essere fatto per la propria crescita culturale, scientifica, economica e sociale a meno che non ci siano forti impedimenti. Credo che molti si spostino perché in Italia non riescono a trovare un lavoro che li valorizzi e che sia adatto alle competenze acquisite. Quindi il nostro governo dovrebbe cercare di capire cosa sta succedendo ed interrogarsi sul perché di questo fenomeno.
Dopo aver risposto a tutte le domande Marco Fortunato ha presentato una serie di slide sulla criminalità, approfondendo il tema della mafia in rapporto alla Costituzione. Infatti, quando si commette un'azione mafiosa si viola almeno un articolo della nostra Costituzione. La criminalità viola per esempio l' articolo 4 che riguarda il lavoro, come anche l' articolo 9 ( 2° comma) che parla della tutela dell' ambiente. Di recente sono stati scoperti numerosi rifiuti tossici sotterrati nelle campagne del Salento che purtroppo danneggiano la società, causando tumori. Infatti nel Salento, la "salute vera" è molto difficile da raggiungere. La criminalità viola anche l'articolo 41 della Costituzione attraverso il fenomeno del RACHET. Quest' ultimo riguarda tutte le persone che vengono costrette dai mafiosi a pagare il "pizzo", cioè una somma di denaro che se non pagata può portare a fenomeni di persecuzione o addirittura alla morte.Ci sono state molte persone che hanno lottato contro la mafia, come semplici giornalisti o giudici, che per anni hanno combattuto una nobile battaglia. Successivamente Marco Fortunato ha mostrato uno spot intitolato "Io non ho paura", terminato con la frase "Dove non c'è legge, non c'è libertà!".L'ultimo argomento affrontato ha riguardato il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo che in alcuni casi può sfociare nell' illegalità. Se un ragazzo mette un video in rete e qualcuno lo intercetta lo condivide quel video può diventare virale. Se si viene individuati come "diffusori", può scattare una denuncia che può portare a conseguenze penali anche per i minorenni.La lezione di Marco Fortunato è risultata molto utile per noi ragazzi, sia perchè abbiamo appreso nuove conoscenze sul fenomeno del RACHET e sulle conseguenze che può portare il cyberbullismo, ma anche ai fini dell'orientamento in uscita dalla Scuola Secondaria di Primo Grado.




 







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